Per l’Organizzazione Mondiale della Sanità 1,2 miliardi di bambini e bambine subiscono violenze nelle proprie case ogni anno: il rapporto dell’OMS parla di 58 paesi analizzati dove il 17% dei bambini nell’ultimo mese ha subito una qualche forma di abuso, tra cui colpi alla testa, al viso, alle orecchie o ripetute e gravi percosse. L’impatto psicologico comporta ansia, depressione, perdita di autostima, instabilità emotiva provocando dipendenze, disturbi mentali e persino comportamenti suicidi. Su scala mondiale questi bambini maltrattati hanno maggiori probabilità di diventare aggressivi, fallire a scuola e comportamenti violenti, antisociali o criminali.
Tornando in Italia a Roma l’ospedale Sant’Andrea ha recentemente rilevato che i maltrattamenti sui minori sono in aumento e che “Nel 70% dei casi il responsabile è un genitore”. L’ospedale ha stilato un report sulla base degli accessi dei minori in pronto soccorso affermando che “I maltrattamenti sono soprattutto tra le mura domestiche”: aggressioni fisiche, verbali e sessuali, ma anche episodi di violenza assistita, delle quali sono vittime in più della metà dei casi (58,2%) le bambine. Un altro dato molto importante è quello dei responsabili dei maltrattamenti sui minori. Nel 92,7% degli episodi la violenza è stata perpetrata da un solo aggressore e in più del 70% dei casi si tratta di un genitore. Molto spesso i maltrattamenti sono avvenuti alla presenza di uno o più testimoni (69,4%), all’interno della stessa abitazione in cui vive la vittima (61,8%), nel contesto di una lite (70,9%).
Ma perché la violenza sulle persone di minore età rimane per lo più non riconosciuta e impunita, e perché non viene raccontata nelle sue dinamiche strutturali legate alla violenza domestica sulle madri? Clicca sul video integrale in copertina.


